vendita Castagno Marrone Segni
Ask a question about this product

Castagno Marrone Segni

29,70 €
Il Marrone di Segni (Castanea sativa) appartenente alla famiglia delle Fagaceae, ha trovato in questa zona dei Monti Lepini il suo habitat più idoneo.
L’importanza di questo frutto per Segni è testimoniata dall’attenzione che viene dedicata all’organizza

Disponibilità: Non ci sono più prodotti in magazzino!

Spedizione in 2/3 Giorni lavorativi
Su ordini superiori a 100€ una Pianta in Omaggio
Pagamenti Sicuri con PayPal
Prodoti Garantiti di Qualità

Il Marrone di Segni (Castanea sativa) appartenente alla famiglia delle Fagaceae, ha trovato in questa zona dei Monti Lepini il suo habitat più idoneo. L’importanza di questo frutto per Segni è testimoniata dall’attenzione che viene dedicata all’organizzazione della tradizionale Sagra del Marrone che si svolge a metà ottobre: una rivisitazione di un palio medioevale che fa da sfondo alla degustazione di prodotti a base di marroni (dai primi piatti con farina di marroni, ai secondi di carne insaporiti con marroni, per terminare con gli immancabili dolci). Quello di Segni è un marrone di grandi dimensioni e di forma quadrangolare. La buccia è lucida e bruno-rossiccia, con striature di varie tonalità. La polpa è color crema, croccante e compatta, che una volta cotta diventa farinosa e pastosa. Il seme è ricco di amido e ricoperto da una buccia rossastra, facilmente separabile dal frutto. Profuma di legno e sottobosco e all’assaggio riserva un sapore intenso e dolce, ma con un leggero fondo amarognolo. E’ possibile gustarlo fresco, secco, arrosto, lesso o candito, ma se ne fanno anche creme, dolci, in particolare marron glacé e farine. E’ per davvero il più zuccherino. Ed è per questo che il marrone di Segni, inprovincia di Roma, è molto ricercato dalle industrie del settore. Oltre che di zuccheri, è ricco di amido, proteine, grassi, sali minerali e vitamine C. A Segni si produce il 7% dei marroni italiani. Se si pensa che il 70% dei marroni del mondo proviene dall’Italia, ciò significa che la produzione castanicola segnina rappresenta il 4,9% del totale mondiale. E’ una coltura relativamentegiovane che ha sostituito quella delle castagne. In pratica, cinquant’anni fa i castagni da frutto sono stati estensivamente innestati a marroni. Ogni segnino va orgoglioso del saporito frutto divenuto di fatto autoctono e fonte di ricchezza per tutta la città. Con la sua farina la cucina segnina riesce acreare piatti e dolci originali ed appetitosi. Quello di Segni è il più meridionale dei marroni del tipo casentinese che si produce prevalentemente nelle zone alpine. Di pezzatura generalmente ottima, è facilmente separabile sia dalla buccia esterna che da quelle interna. La produzione annuale si aggiura intorno a 20 mila quintali. E anche se solo una piccola parte di questa produzione (3 mila quintali) viene lavorata dal locale stabilimento castanicolo della Comunità Montana, è proprio questo fatto che ha rivoluzionato tutta la castinicoltura dei paesi del versante romano dei Montilepini sia sul piano produttivo e commerciale sia, per così dire, sul piano socio-culturale. Oltre che a Segni, in quel comprensori dei Monti Lepini, il marrone si coltiva anche a Montelanico e a Carpineto romano. Dimensioni:pezzatura molto grossa, di forma ovale Polpa:La polpa è color crema, croccante e compatta, che una volta cotta diventa farinosa e pastosa Resistenza a malattie:alta Usi e benefici:E’ possibile gustarlo fresco, secco, arrosto, lesso o candito, ma se ne fanno anche creme, dolci, in particolare marron glacé e farine.