Liquirizia GLYCYRRHIZA GLABRA h. 1,00 mt.

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Pianta alta circa 1,00 mt. Pianta erbacea perenne originaria del bacino del Mediterraneo, Italia compresa, dove cresce tuttora spontanea, è formata da una parte aerea con fusti alti poco più di un metro, inizialmente erbacei, quindi con consistenza qu
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Descrizione

DESCRIZIONE PIANTA

Pianta erbacea perenne originaria del bacino del Mediterraneo, Italia compresa, dove cresce tuttora spontanea, è formata da una parte aerea con fusti alti poco più di un metro, inizialmente erbacei, quindi con consistenza quasi legnosa e da una sotterranea composta, oltre che dalle radici, da rizomi. Questi, lunghi anche due metri, scorrono orizzontali, quasi in superficie, e da loro partono i fusti, o meglio polloni, verticali; le foglie composte imparipennate, simili a quella della Robinia (Robinia Pseudoacacia) e del Frassino (Fraxinus), sono formate da 11/15 foglioline lanceolate verde chiaro.
E’ rustica e sopporta il freddo, ma non deve essere eccessivo e in particolare non deve essere umido; la crescita vigorosa, in ambienti circoscritti, può farla risultare infestante.

pianta liquirizia

TERRENO

Vegeta bene in terreni calcarei ed argillosi e anche in quelli salmastri dove però i rizomi e le radici hanno uno sviluppo minore, ma con un sapore e qualità decisamente superiori. Nei terreni acidi, prima dell’impianto, per alzare il ph, si può concimare con del letame fresco e cosparge uno strato sottile di calce, e ripetere il trattamento ogni inverno.


FIORI E FRUTTI

In estate, dalle due o tre ascelle fogliari dei fusti poste più in alto, compaiono dei bei fiori viola riuniti in racemi (grappoli) eretti, che ricordano vagamente quelli del glicine, con peduncolo molto corto che hanno l’aspetto di una massa compatta.
Ai fiori seguono dei grappoli di semi scuri racchiusi in un involucro che non hanno nessun valore estetico neppure organolettico.

Dopo due-quattro anni dall’impianto, si estirpa la pianta, si scarta la parte aerea, poco saporita, e si sceglie la parte edule composta dalle radici e dai rizomi più grossi. Non è un’operazione molto facile perché l’apparato radicale, con i suoi rizomi che si sviluppano tutt’attorno alla pianta, oppone una notevole resistenza.


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UTILIZZO E CONTENUTI SALUTISTICI

L’utilizzo gastronomico della liquirizia è sicuramente noto a tutti. Il prodotto non trasformato, una volta essiccato, lo gustiamo succhiando i classici legnetti oppure lo troviamo macinato per tisane e decotti, mentre con l’estratto si ottengono ottimi dolciumi e preparati per l’industria farmaceutica. Forse pochi sanno che il residuo derivante dall’estrazione, opportunamente trattato, è un componente degli schiumogeni antincendio e della fabbricazione dei pannelli solari.

Nella liquirizia troviamo la glicirrizina, una molecola con proprietà chimico-fisiche molto importanti e particolari. Senza entrare nelle particolarità della molecola e delle sue interazioni, che non siamo certo competenti, riportiamo solamente le sue caratteristiche con i pregi e i difetti per il corpo umano.

Ha un potere dolcificante notevolmente superiore al comune zucchero (da 50 a 100 volte), è gastroprotettore, indicata nella prevenzione e cura di ulcere gastriche e duodenali dove agisce sia direttamente, andando a contatto diretto con la ferita, sia indirettamente aumentando la produzione di muco preposto al rivestimento della pareti. Svolge azione protettiva verso fegato, pancreas e reni, risolve i problemi d’ipotensione (pressione bassa), ha proprietà antinfiammatorie, lassative ed espettoranti, abbassa il potassio in caso d’iper-potassiemia (potassio alto), lenisce le mucositi (infiammazione di bocca e gola), sono presenti anche i flavonoidi, che, oltre ad essere potenti antiossidanti, hanno effetto antispastico (dolore causato da forti contrazioni improvvise e involontarie) sulla muscolatura liscia (involontaria, esempio quelli dello stomaco).

Tutte queste caratteristiche benefiche possono essere anche elencate nelle controindicazioni, se non addirittura, da consigliare di escluderne completamente il consumo. Non devono assolutamente consumare la liquirizia i soggetti ipertesi con valori pressori costantemente alti, e chi soffre di ipo-potassiemia (potassio basso) e quelli con eccessive sudorazioni (ricordiamo che con il sudore espelliamo anche tantissimo potassio).  Se per individui sani un consumo normale ha effetti benefici per fegato, reni e pancreas, è decisamente controindicato per coloro che soffrono di insufficienza renale ed epatica e sovrappeso corporeo. Per le Signore, è assolutamente da evitare da coloro che soffrono di sindrome premestruale e che assumono la pillola anticoncezionale.


POTATURE E CURE COLTURALI

La liquirizia è una pianta erbacea che possiamo definire selvatica e infestante, per cui le potature, non necessarie alla parte aerea, consistono nell’eventuale contenimento del propagarsi dei rizomi mediante taglio con una vanga e successiva estirpazione.

Anche le concimazioni non sono necessarie neppure all’impianto, solo in terreni non calcarei si deve apportare del letame, anche fresco e cospargere il terreno con della calce.

La parte aerea può essere danneggiata da attacchi di ruggine, un fungo che attacca fusti e foglie e, nelle regioni molto calde e umide, dallo sclerotium, un fungo che attacca le radici.