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Pistacchio maschio d'innesto

88,00 €
Il frutto è una drupa con un endocarpo ovale a guscio sottile e duro, contenente il seme, chiamato comunemente "pistacchio" che ha colore verde vivo sotto una buccia viola.

È una specie dioica: i fiori, unisessuali, sono presenti su individui separati.

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Pianta di pistacchio maschio in vaso. Nella pianta , i fiori, disposti in grappoli divisi in racemi ascellari, consistono in un picciolo calice quinquefido, e in cinque stami sormontati da antere tetragene, le quali si svolgono in un polline giallo, denso e abbondantissimo.

Il frutto è una drupa con un endocarpo ovale a guscio sottile e duro, contenente il seme, chiamato comunemente "pistacchio" che ha colore verde vivo sotto una buccia viola. È una specie dioica: i fiori, unisessuali, sono presenti su individui separati. I fiori sono a petali e raccolti in cime. Un albero maschile può produrre abbastanza polline per fecondare fino a 10 piante femminili. Il pistacchio fruttifica in un ciclo biennale, il che, insieme alle variazioni climatiche, causa grandi variazioni nelle rese e nei prezzi.

Per la sua rusticità e per il suo aspetto ornamentale vale la pena coltivare qualche esemplare di pianta di pistacchio, se il clima della tua zona lo permette, in uno spazio roccioso o in un tratto di terra magra e sabbiosa del giardino di casa. La pianta di pistacchio viene coltivata in Sicilia a un’altitudine variabile fra i 300 e i 700 m. sul livello del mare. Resistentissima alla siccità questa pianta si trova a suo agio anche su rocce laviche dove poca altra vegetazione riesce a sopravvivere. Il terreno dove vive la maggior parte dei pistacchieti è un terreno con un limitatissimo strato di terra fertile frammista a rocce spesso con pendenze scoscese e non facilmente accessibili.

Però occorre distinguere due tipi di pistacchieti quelli naturali e quelli artificiali. Il pistacchieto naturale si trova fra le rocce dove cresce selvatico il terebinto ed è in questo luogo selvaggio e incontaminato che l’uomo innesta su questa pianta selvatica il pistacchio e lo alleva con una forma denominata a ceppaia. Invece dove la pianta di pistacchio innestata viene piantata in terreni meno scoscesi e rocciosi abbiamo il pistacchieto detto artificiale che si caratterizza per una densità regolare di piante e per una maggiore facilità di coltivazione.

La forma nella quale viene allevata la pianta di pistacchio in un pistacchieto artificiale è a vaso più o meno aperto. Importante per la buona riuscita di questa coltivazione è il clima che deve essere un clima mediterraneo con lunghe estati calde e siccitose, piovosità concentrata nel periodo autunnale e invernale con notevoli escursioni termiche fra il giorno e la notte. L’esposizione che questa coltivazione preferisce è quella a Sud. Se la pianta di pistacchio sopporta abbastanza bene il vento e un freddo invernale moderato viene danneggiata invece dalle gelate primaverili che ne compromettono la fioritura e quindi la successiva fruttificazione.

Inoltre le sue radici non tollerano ristagni d’acqua nel terreno che deve essere ben drenato per assicurare vigore e salute alle piante. La pianta di pistacchio si moltiplica per innesto sul terebinto spontaneo e questo è l’unico modo di coltivarla nei pistacchieti naturali che sono la maggior parte dei pistacchieti esistenti in Italia. Invece nei pistacchieti artificiali viene innestata su piantine di pistacchio o di terebinto seminate in vivaio e allevate sino ai due o tre anni in vaso. Dopo questo periodo vengono messe a dimora a una distanza di 5-7 metri l’una dall’altra e innestate a marza o a gemma in maggio o in giugno. Per quanto riguarda la potatura si attua fra dicembre e febbraio ed è una potatura leggera sia perché la pianta ha un portamento naturale che non richiede una potatura severa ma anche perché la pianta di pistacchio ha difficoltà a cicatrizzare i grossi tagli. Si tolgono quindi i rami secchi, quelli rotti o malati e qualche ramo interno per arieggiare anche internamente la chioma. Si tolgono tutti i polloni che crescono al piede della pianta e che sottraggono forze e nutrimento alla pianta madre.