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Goji BIG(LYCIUM BARBARUM) varietà foglia grande

15,40 €
FIORI E FRUTTI

Autofertile, in primavera si veste d’innumerevoli fiori viola chiaro semplice dalla vita molto breve (uno o due giorni) con diversi pistilli bianchi pronunciati.

Dal fiore si origina un piccolo frutto color rosso/arancio vivo, pendulo

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DESCRIZIONE PIANTA

La leggenda racconta che nel VII secolo d.C. sulle montagne dell’Himalaya, attorno ad un pozzo in un tempio buddista vi erano delle piante le cui bacche mature non consumate,  cadevano dentro. I Monaci che quotidianamente bevevano l’acqua del pozzo vivevano in ottima salute e molto a lungo…

Agli inizi degli anni 80, leggenda a parte, le nuove tecnologie permisero davvero di attribuire alle sostanze rilasciate dalle bacche del goji la ragione di questa longevità.

Il Lycium Barbarum, nome botanico della pianta che produce le bacche di Goji, è un arbusto perenne, rustico, originario delle regioni himalayane dell’Asia, con una crescita piuttosto vigorosa.

Raggiunge anche tre metri di altezza e un diametro leggermente inferiore, ha foglie caduche lanceolate verde brillante ovvero grigio verde, regge anche ai geli intensi e ai forti venti.

Un’esposizione soleggiata permetterà ai frutti di ottenere una completa maturazione aumentando le proprietà organolettiche e i contenuti salutistici.

goji

TERRENO

Predilige i terreni di medio impasto, non troppo soffici, ben drenati, tendenzialmente acidi come sono nelle zone di origine. In Asia, dove questa pianta è molto comune, è usata con ottimi risultati anche per fermare la trasformazione in deserto dei territori costieri, per cui anche in terreni con ph relativamente alto (6.5/7.5) riescono a vegetare con vigoria offrendoci un’ottima produzione di frutti.


FIORI E FRUTTI

Autofertile, in primavera si veste d’innumerevoli fiori viola chiaro semplice dalla vita molto breve (uno o due giorni) con diversi pistilli bianchi pronunciati.

Dal fiore si origina un piccolo frutto color rosso/arancio vivo, pendulo, simile alla ciliegia, ma con forma ovale, che raggiunge la piena maturazione alla fine dell’estate.

Una pianta di media grandezza, con apparato radicale consolidato, è in grado di produrre diversi chilogrammi di frutti.




UTILIZZO E CONTENUTI SALUTISTICI

Oltre che essere mangiati freschi, le bacche di goji si prestano a essere essiccate al sole e disidratandosi si trasformano in un prodotto molto simile all’uva passa, conservabile sicuramente fino alla successiva raccolta, senza perdere le proprietà in esse contenute.

Frullato può essere mescolato ad altre bevande o impasti per conferirgli il caratteristico sapore.

Personaggi celebri come Kate Moss, Misha Barton, Liz Hurley, solo per citarne alcuni, ne apprezzano pubblicamente i loro fantastici benefici, la pop star Madonna attribuisce al consumo costante delle bacche di Goji la sua vitalità.



Viaggiando in rete è sufficiente digitare Goji per vedere apparire moltissimi siti, nella quasi totalità a fondo commerciale, che elogiano le virtù miracolose di questi frutti.

Senz'altro il marketing ha un ruolo molto importante nel creare la sua immagine, ma va detto che le proprietà racchiuse nelle piccole bacche sono ormai confermate da moltissimi studi scientifici come pure i benefici che il fisico dell'uomo ne trae.

Una ricerca realizzata nel 1999 a Boston presso la Tufts Univerity, ha stabilito un punteggio per gli alimenti prendendo in considerazione la “Oxygen Radical Absorbance Capacity” ((Capacità di Assorbimento dei Radicali dell'Ossigeno), conosciuta con l’acronimo ORAC: maggiore è il potere antiossidante dell’alimento, più alto è il punteggio ORAC assegnato. Alimenti come la carota hanno appurato un contenuto di 300 unità ORAC, agli spinaci 2.500, more 2.650, mirtilli 3.750, melograno 10.500, alla bacca del Goji ben 30.000 per unità di misura.

Sappiamo che gli antiossidanti combattono i radicali liberi che sono responsabili dell’invecchiamento delle cellule e che è stato stimato in 5.000 unità ORAC il fabbisogno giornaliero per mantenere mente e fisico attivi e giovani.

Non sono solo gli antiossidanti a essere presenti in forma così massiccia: anche l’acido ascorbico, la comune vitamina C, è superiore di 500 volte a quella contenuta nelle arance, contiene più beta-carotene delle carote, sempre per unità di misura.

Sono presenti anche molte altre vitamine tra cui: B1, B2, B6, E, moltissimi amminoacidi, più di venti oligoelementi, è stato appurato che controlla il colesterolo, migliora il sistema immunitario e molto altro ancora.

S’intuisce facilmente l’importanza dell’assunzione costante delle bacche di Goji.

Per i suoi contenuti, dei quali abbiamo evidenziato solo i più rilevanti, si può considerare la bacca di goji come un importante farmalimento, (vedi cranberry) pochi grammi al giorno di bacche secche sono sicuramente utili per mantenersi il più possibile sani e giovanili.

Da secoli in Asia le bacche di goji sono consumate quotidianamente da milioni di persone, cosicché dalle zone di origine le coltivazioni, tutt’altro che difficili, si sono estese sempre di più arrivando a produzioni inimmaginabili. In Cina, dove sembra vi siano la metà delle coltivazioni intensive asiatiche, si stima che il raccolto annuale abbia superato nel 2000 le trentamila tonnellate.

In commercio, molto più facilmente in rete, sono reperibili le bacche di goji sia essiccate in confezioni snack, sia trasformate in succhi, quasi tutti di origine asiatica.

Purtroppo i controlli fitosanitari in quelle regioni sono piuttosto scarsi, se non assenti, e recentemente negli USA una notevole quantità di prodotto è stata distrutta perché ai controlli sanitari sono stati rilevati livelli molto alti di pesticidi e anticrittogamici.
vendita pianta goji

POTATURE E CURE COLTURALI

Fruttificando sui rami giovani, nel periodo invernale è opportuno procedere al taglio di quelli più vecchi a favore delle nuove cacciate diradando il cespuglio e, nel frattempo, di curare l’aspetto estetico.

Tollerando anche terreni non proprio acidi, al termine dell’inverno, una concimazione organica con un prodotto maturo è utile per il futuro sviluppo.

In primavera, con particolari condizioni atmosferiche potrebbero verificarsi degli attacchi di afidi o acari, ma raramente tali da causare seri danni alla pianta.

Qualora l’infestazione fosse rilevante, è consigliabile comunque fare un trattamento antiparassitario al termine della fioritura.

Come per tutte le piante, le innaffiature vanno curate con attenzione nei primi periodi dall’impianto, quando la pianta sarà affrancata, invece, s’interverrà, se necessario, all’ingrossamento dei frutti oppure solo in periodi di marcata siccità.

Mal sopporta i ristagni d’acqua, è consigliabile quindi al momento dell’impianto scegliere un posto dove l’acqua piovana abbia modo di scorrere lontano.