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L'arancio amaro si differenzia da quello dolce (Citrus × sinensis) per le spine più lunghe all'ascella delle foglie, per il colore più scuro delle foglie, per il caratteristico picciolo alato, per un profumo più intenso delle foglie e dei fiori, per la buccia più colorata e più ruvida del frutto, ma soprattutto per il particolare gusto amaro della polpa.
Il miglior terreno per coltivare un arancio deve essere sciolto o di medio impasto, profondo, fertile, ben drenato: l’albero di arancio non sopporta i ristagni idrici. Il pH dev’essere compreso tra 6,5 e 7,5 e ben dotato di sostanza organica, utile è il letame di cavallo. Assolutamente da evitare i terreni troppo argillosi, calcarei e salsi perché potrebbero provocare ristagni idrici.
La pianta di arancio sopporta bene la siccità ma se la si vuole rigogliosa e piena di succosi frutti è bene irrigare abbondantemente nel periodo di ripresa vegetativa, ovvero da marzo ad ottobre. Ma attenzione! Tra un’irrigazione e l’altra il terreno si deve asciugare bene.
Questo perché l’albero di arancio teme i ristagni di acqua che lo predispongono a malattie fungine e al marciume delle radici.
La pianta di arancio in vaso è un’ottima occasione per chi ha poco spazio in giardino: certo, il raccolto non è come quello di un agrumeto, ma se le cure sono adeguate, avrete indubbiamente le vostre soddisfazioni.
La regola più importante da ricordare è quella di riparare l’arancio in vaso per proteggerlo dal freddo: trasferite il vaso all’interno o coprite la chioma con del tessuto non tessuto. Anche se abitate in una zona dal clima mite è buona regola addossare contro un muro o una siepe gli alberi di arancio per assicurare protezione durante l’inverno.
Un ultimo cenno alle avversità; quelle che possono interessare le piante di arancio sono diverse; si ricordano l’afide nero e l’afide verde, l’acaro delle meraviglie, l’acaro rugginoso, la cimicetta verde, vari tipi di cocciniglia, la fetola, la mosca bianca, il cotonello degli agrumi, il ragno rosso, la tripide ecc.
Dell’arancio esistono diverse cultivar che si distinguono essenzialmente per il colore della polpa deli frutti e per l’epoca in cui questi giungono a maturazione.
Le cultivar con polpa sanguigna (per esempio Tarocco, Moro e Sanguinello) vengono coltivate soprattutto in Sicilia; le cultivar a polpa bionda sono suddivise in cultivar del gruppo Navel (varietà ombelicate) e cultivar bionde (varietà non ombelicate).
Fanno parte del primo gruppo la Brasiliano, la Washington, la Navel, la Navelina e la Navelate; fanno invece parte del gruppo delle cultivar bionde la Belladonna, la Biondo comune, la Maltese, la Cadenera, la Ovale e la Valencia Late. Queste due ultime varietà vengono utilizzate per la preparazione delle spremute.