La1 standardizzazione di abitudini e gusti ha determinato negli ultimi decenni un preoccupante impoverimento della variabilità genetica nelle popolazioni vegetali ed animali in seguito alla scomparsa di ecotipi e razze locali ritenute non più valide dal punto di vista economicoproduttivo. La frutticoltura piemontese, e non solo,è stata oggetto, negli ultimi decenni, di una drastica riduzione del numero di specie e varietà coltivate; fra quelle ampiamente diffuse in passato molte sono estinte o relegate a pochissimi esemplari, per lo più in frutteti familiari e/o giardini. Purtroppo diverse specie, soprattutto quelle minori (ad esempio il cotogno) rischiano di scomparire dalla tradizione contribuendo ad impoverire non solo la variabilità genetica e quindi l’equilibrio biologico del nostro ecosistema, ma anche le tradizioni ad esse legate. Inoltre questi fruttiferi dalla spiccata rusticità e resistenza alle diverse avversità, possono sopravvivere con minimi interventi da parte dell’uomo ed è per questo che sono utilizzati sia come alberi da ornamento in parchi e giardini sia per la produzione di prodotti biologici e dietetici. L’attività di studio e ricerca sul germoplasma piemontese svolto dalla Scuola Teoricopratica Malva Arnaldi di Bibiana in collaborazione con il Dipartimento di Colture Arboree dell’Università di Torino ed altri Enti, è di fondamentale importanza per la conservazione e valorizzazione di un patrimonio genetico locale che altrimenti rischierebbe di scomparire. I numerosi interventi, volti alla salvaguardia del germoplasma di melo e pero, hanno permesso la realizzazione di campi collezione dimostrativi e la costituzione del Conservatorio Regionale delle Biodiversità. La creazione di questi campi è stata preceduta da un attento monitoraggio sul territorio diretto ad individuare le accessioni presenti e da un successivo screening che ha permesso di separare le entità dalla dubbia identità (spesso semplici selvatici). La medesima indagine è stata condotta, nel biennio 2002-’03, per quelle specie denominate minori. L’indagine ha focalizzato l’attenzione su susino (Prunus spp.), cotogno (Cydonia oblonga) e nespolo europeo (Mespilus germanica). Nella bibliografia più remota (Arrigo T., 1890) sono descritte un centinaio di cultivar di susino e diverse varietà di nespolo e cotogno. Anche se al momento attuale queste specie hanno un’importanza relativa nel settore frutticolo, le riflessioni che seguono inducono a non sottovalutarne le potenzialità:  si assiste oggi ad un rinnovato interesse nei confronti delle tecniche di produzione biologica, della valorizzazione dei prodotti tipici (Prodotti dell’Arca di Arcigola e Slow-Food ed altre iniziative), ambiti in cui queste specie potrebbero essere opportunamente valorizzate e riproposte per la coltivazione in alcune situazioni;  lo spopolamento e l’abbandono delle attività agricole nelle zone marginali registrati negli ultimi decenni hanno sensibilizzato gli enti locali nei confronti di iniziative mirate a salvaguardare queste aree (politiche di marketing delle produzioni agricole legate al territorio, promozione delle filiere corte con la vendita diretta presso le cascine o piccole cooperative). In tale contesto la diversificazione dei prodotti locali offerti risulta sicuramente una strategia favorevole;

Materiali e metodi

Area di indagine

Lo studio ha interessato alcuni areali dell’intero territorio regionale, avvalendosi anche delle informazioni fornite da vivaisti particolarmente attenti al recupero del germoplasma locale e dei tecnici che hanno consentito di individuare le aziende produttrici. Nell’individuazione delle zone da monitorare sono state considerate prioritarie quelle aree dove la frutticoltura ha avuto uno sviluppo marginale rispetto alle zone più intensive (come già verificato per il melo ed il pero sono proprio queste che hanno conservato in misura maggiore il germoplasma locale). In particolare la fitta rete di contatti e collaborazioni instaurata nell’ambito del progetto Interreg “Salvaguardia e valorizzazione del germoplasma piemontese di melo e pero” con vivaisti, collezionisti ed enti diversi ha rappresentato una importante fonte di informazioni per susino, cotogno e nespolo. Le aree di riferimento ed i referenti consultati sono stati i seguenti: - Pinerolese (rif. tecnici, vivaisti ed aziende locali) - Saluzzese (rif.: tecnici ed aziende locali) - Cuneese (rif. tecnici, vivaisti locali) - Monferrato (rif. tecnici, vivaisti ed aziende locali) - Biellese (rif. tecnici, vivaisti ed aziende locali)

Individuazione dei descrittori, rilievi e determinazioni analitiche Attraverso l’indagine bibliografica sono stati individuati i descrittori da utilizzare per la caratterizzazione morfologica delle diverse specie. Per la caratterizzazione vegeto produttiva degli alberi sono stati considerati i seguenti parametri: - vigoria: è stata valutata visivamente tenendo conto dell’età e dell’altezza della pianta, della lunghezza dei rami dell’anno, dalla proliferazione di eventuali succhioni ed è stata classificata in: scarsa, media, elevata; - portamento: valutato visivamente e ripartito secondo le seguenti categorie: espanso, intermedio, assurgente. - produzione media: - epoca di fioritura: rilevata nei due anni d’indagine; - epoca di raccolta: per stabilire questo parametro si è fatto riferimento alle osservazioni sui frutti (colore epidermide, consistenza polpa, inizio cascola e per le cotogne anche il test dell’amido), alle indicazioni fornite dai proprietari dei fruttiferi e alle notizie bibliografiche. Per la descrizione del frutto, i parametri rilevati sono stati: - forma del frutto e forma del nocciolo (solo per le susine): valutata visivamente e definita secondo i riferimenti bibliografici reperiti (figure 1,2,3);
- colore dell’epidermide: valutata visivamente, distinguendo, dove possibile, tra colore di fondo e sovraccolore; - altri caratteri: presenza di pruina sulle susine; aspetto della cavità peduncolare dei frutti di cotogno; posizione del diametro massimo rispetto all’asse longitudinale dei frutti di cotogno; forma dell’apice dei frutti di cotogno; forma della base del frutto di cotogno e di nespolo; - colore della polpa: valutato visivamente; - caratteri della polpa: osservazione effettuata solo su susine e nespole, con valutazione di tipo sensoriale (sapore, succosità, aderenza al nocciolo, consistenza della polpa).

susini del piemonte

Fig. 1 – Schema delle principali forme del frutto e del nocciolo utilizzato per la descrizione delle varietà di susino (Lunati et al., 1992).

alberi da frutto piemonte

Fig. 2 – Schema delle principali forme del frutto rilevabili nelle diverse varietà di cotogno: A – Champion, B – Cotogno del Portogallo, C – Mollesca, D – Gigante di Vrania, F – Cotogno di Smyrne, G – Tencara, H – Cotogno della Cina, I – Cotogno Di Bazine (Roversi, 1991)..

Per quanto riguarda i parametri chimico-fisici dei frutti sono stati considerati: - pezzatura: determinata dalla misura dei diametri (polare ed equatoriale) (mm) e dal peso (g) dei singoli frutti; - zuccheri totali (R.S.R.): rilevati sul succo limpido dei frutti mediante rifrattometro ottico ed espressi in °Brix; - acidità titolabile: determinata dalla titolazione con idrossido di sodio 0,1 N del succo limpido estratto dai campioni in esame (meq/l). Considerando che le nespole non sono idonee al consumo al momento della raccolta, le determinazioni analitiche e la pesatura dei frutti sono state ripetute dopo circa tre mesi. Inoltre tramite l’acquisizione in loco di notizie dirette dai proprietari dei fondi, vivaisti, tecnici, ricercatori e, quando possibile, da fonti bibliografiche, si sono reccolte notizie sulla diffusione (attuale e pregressa) e sull’utilizzo e l’interesse di questi prodotti.

Risultati
Materiale reperito Per il susino sono stati individuati 19 ecotipi. I riscontri bibliografici, unitamente alle informazioni fornite dai produttori, hanno permesso di identificarne 17, le restanti 2 sono indicate come Sconosciuta 1 e 2. Per quanto riguarda il cotogno sono state rilevate poche accessioni, solo 5, riconducibili a quelle conosciute e descritte in bibliografia. Il polimorfismo dei frutti, delle foglie e la probabile presenza di numerose piante propagate per seme non hanno reso semplice la distinzione tra le entità, inoltre spesso gli stessi agricoltori si limitano a distinguerle tra maliforme e piriforme. La diffusione di questa specie frutticola è relegata a sporadici impianti di modeste entità e singole piante in giardini familiari. Considerazioni analoghe possono essere esposte per il nespolo, con 5 ecotipi reperiti sul territorio.

Susino

La coltivazione del susino è da considerarsi molto antica, sebbene non si riesca a collocarne l’inizio in un ben preciso momento storico e luogo geografico. Molti ricercatori hanno incontrato delle difficoltà nella classificazione sistematica del genere Prunus, soprattutto per le diverse specie afferenti al susino. Le specie di susino di maggior importanza colturale sono essenzialmente quattro: Prunus domestica L. (susino europeo), Prunus triflora Roxbgh. = Prunus salicina Lindl. (susino cino-giapponese), Prunus insititia L. (susino siriaco), e Prunus cerasifera Ehrh. (mirabolano). Watkins ed altri studiosi sostengono che il genere Prunus abbia avuto origine nell’Asia centrale ed oggi si sono definite 4 aree geografiche: Asia centro-occidentale, Europa, Cina ed America del Nord, ognuna delle quali risulta caratterizzata dalla presenza di più susini.



Descrizione delle accessioni individuate Nella tabella 1 vengono riportate le accessioni individuate per il susino, con l’indicazione dei principali parametri vegeto-produttivi.

Tabella 1 - Caratteri vegeto produttivi ed epoca di fioritura delle accessioni di susino individuate (dati medi 2002-2003)
Varietà Vigoria Portamento Produttività


Brignun di Cambursano elevata assurgente media
Favorita del Sultano elevata assurgente alta
Ghiglia media assurgente media
Gialla del Comizio media assurgente media
Giugnola scarsa espanso basso
Goccia d’Oro elevata assurgente alta
Prugna Liquore scarsa espanso media Ramasin del Roero a frutto rosso (Ramasin tardivo) media assurgente media
Ramasin di Pagno elevata assurgente alta
Ramasin di Saluzzo elevata assurgente media
Ramasin Giallo elevata assurgente media
Ramasin Rotondo elevata assurgente media
Regina Claudia media assurgente media Regina Claudia Gialla (d’Ouillins) elevata assurgente medio-scarsa
Regina Claudia Violetta media espanso bassa
Scanarda scarsa assurgente media
Sconosciuta 1 scarsa assurgente media Sconosciuta 2 (Sconosciuta selvatica) media assurgente media
Settembrina media assurgente media











Tab. 2 Epoca di maturazione dei frutti delle accessioni di susino reperite (dati medi 2002-2003)

Precoci
(III decade di Giugno – I decade
di Luglio)
Medie
(II decade di Luglio – II decade di Agosto)
Tardive (III decade di Agosto – II decade di Agosto)
Giugnola Brignun di Cambursano Favorita del Sultano Ghiglia Regina Claudia Violetta Gialla del Comizio Settembrina Goccia d’Oro Prugna Liquore

Ramasin del Roero a frutto
rosso (Ramasin tardivo)
Ramasin di Pagno Ramasin di Saluzzo Ramasin Giallo Ramasin Rotondo Regina Claudia

Regina Claudia Gialla
(d’Ouillins)
Scanarda Sconosciuta 1 Sconosciuta 2

La maggior parte degli ecotipi presi in esame risultano a media maturazione, cioè con epoca di raccolta compresa tra la II decade di Luglio e la II decade di Agosto. Mentre non sono state individuate accessioni molto precoci (< III decade di Giugno) e molto tardive (> II decade di Settembre) (tab. 8). La tabella 3 riporta i principali parametri dimensionali ed analitici determinati sui frutti.


Tab. 3- Principali parametri dimensionali e analitici dei frutti di susino considerati (dati medi 2002-2003)
Nome varietà
Peso (g)
Diametro max (mm)
Altezza (mm)
Consistenza Kg/mm2)
R.S.R. (°Brix)
Acidità titolabile (meq/l)
Brignun di Cambursano 30 34 36 1,5 11,9 200,00 Favorita del Sultano 66 46 64 5,3 15,2 115,00 Ghiglia 23 32 41 1,1 14,2 146,00 Gialla del Comizio 25 30 45 1,1 11,8 250,00 Giugnola 9 23 29 n.r 15,0 245,85 Goccia d’Oro 26 35 35 n.r 11,8 256,00 Prugna Liquore 23 32 33 n.r 11,9 214,14 Ramasin del Roero 23 30 43 3,8 14,7 153,67 Ramasin di Pagno 8 21 29 n.r. 14,7 125,00 Ramasin di Saluzzo 10 23 30 n.r. 15,3 196,31 Ramasin Giallo 10 20 27 n.r. 13,6 98,00 Ramasin Rotondo 9 24 22 n.r. 11,6 182,50 Regina Claudia 65 47 50 1,9 13,7 65,97 Regina Claudia Violetta 48 61 44 5,7 15,8 131,00 Regina Cleudia Gialla (d’Ouillins) 72 47 51 1,0 19,0 105,00 Scanarda 19 28 39 n.r 14,6 223,00 Sconosciuta 1 12 22 31 5,0 15,7 245,85 Sconosciuta 2 26 34 39 5,3 14,0 224,50 Settembrina 19 28 32 2,0 19,1 67,00 Nota: n.r. = non rilevata; la consistenza sui frutti troppo piccoli o su campioni sovramaturi non è stata rilevata.

Di seguito vengono sinteticamente descritti i principali ecotipi individuati.

Brignun di Cambursano. Reperita nella zona di Cambursano in provincia di Biella. Susino europeo (Prunus domestica L.). La pianta è caratterizzata da vigoria elevata con portamento assurgente; produttività media. L’epoca fioritura è media, mentre quella di raccolta è nella I decade di agosto (media). I frutti sono piccoli (30 g di peso medio, 34 mm di diametro e 36 mm di altezza), di forma rotonda, colore di fondo aranciato e sovraccolore viola. Pruinosità media. La polpa è gialla, di sapore mediocre (R.S.R. 11,9 °Brix ed acidità titolabile 200,00 meq/l), molto succosa, di consistenza media, semispicca. Il nocciolo è di dimensione media e di forma sub-globosa. Idonea al consumo fresco.

Favorita del Sultano. Reperita a Cuneo. Susino europeo (Prunus domestica L.). La pianta è caratterizzata da vigoria elevata con portamento assurgente; produttività alta. L’epoca fioritura è media, mentre quella di raccolta è nella III decade di agosto (tardiva). I frutti sono grandi (66 g di peso medio, 46 mm di diametro e 64 mm di altezza), di forma ovatoellittica, colore di fondo aranciato e sovraccolore rosso chiaro. Pruinosità media. La polpa è gialla,
di sapore sufficiente (R.S.R. 15,2 °Brix ed acidità titolabile 115,00 meq/l), medio succosa, di consistenza media, spicca. Il nocciolo è di dimensione media e di forma globosa. Idonea al consumo fresco.

Ghiglia. Reperita a Cuneo. Susino europeo (Prunus domestica L.). La pianta è caratterizzata da vigoria media con portamento assurgente; produttività media. L’epoca fioritura è media, mentre quella di raccolta è intorno alla II decade di agosto (media). I frutti sono piccoli (23 g di peso medio, 32 mm di diametro e 41 mm di altezza), di forma ellittica, colore di fondo aranciato e sovraccolore blu. Pruinosità media. La polpa è arancione chiaro, di sapore buono, aromatica (R.S.R. 14,2 °Brix ed acidità titolabile 146,00 meq/l), medio succosa, di consistenza media, spicca. Il nocciolo è di dimensione media e di forma appiattita. Idonea al consumo fresco.

Gialla del Comizio. Reperita a Cuneo. Susino europeo (Prunus domestica L.). La pianta è caratterizzata da vigoria media con portamento assurgente; produttività media. L’epoca fioritura è media, mentre quella di raccolta è intorno alla II decade di agosto (media). I frutti sono piccoli (25 g di peso medio, 30 mm di diametro e 45 mm di altezza), di forma oblunga, colore di fondo verde e sovraccolore assente. Pruinosità media. La polpa è gialla, di sapore sufficiente (R.S.R. 11,8 °Brix ed acidità titolabile 250,00 meq/l), medio succosa, di consistenza media, spicca. Il nocciolo è di dimensione media e di forma appiattita. Idonea al consumo fresco.

Giugnola. Reperita ad Odalengo Piccolo (AL). Susino siriaco (Prunus insititia L.). La pianta è caratterizzata da una scarsa vigoria con portamento espanso; produttività bassa. L’epoca fioritura è precoce, mentre quella di raccolta è intorno fine giugno – inizio luglio (precoce). I frutti sono piccoli (9 g di peso medio, 23 mm di diametro e 29 mm di altezza), di forma appiattita, colore di fondo aranciato e sovraccolore viola. Pruinosità elevata. La polpa è giallo-verde, di sapore mediocre (R.S.R. 15,0 °Brix ed acidità titolabile 245,85 meq/l), medio succosa, di consistenza media, semi-spicca. Il nocciolo è di dimensione media e di forma appiattita. Idonea al consumo fresco.

Goccia d’Oro. Reperita ad Odalengo Piccolo (AL). Susino europeo (Prunus domestica L.). La pianta è caratterizzata da vigoria elevata con portamento assurgente; produttività alta. L’epoca fioritura è media, mentre quella di raccolta è intorno alla II decade di luglio (media). I frutti sono di pezzatura media (26 g di peso medio, 35 mm di diametro e 35 mm di altezza), di forma rotonda - cuoriforme, colore di fondo giallo e sovraccolore assente. Pruinosità media. La polpa è gialla, di sapore sufficiente (R.S.R. 15,2 °Brix ed acidità titolabile 256,00 meq/l), medio succosa, di consistenza media, con elevata aderenza al nocciolo che risulta di dimensioni piccole e di forma globosa. Idonea al consumo fresco.

Prugna Liquore. Reperita ad Odalengo Piccolo (AL). Susino europeo (Prunus domestica L.). La pianta è caratterizzata da vigoria scarsa con portamento espanso; produttività media. L’epoca fioritura è media, mentre quella di raccolta è intorno alla II decade di luglio (media). I frutti sono di pezzatura media (23 g di peso medio, 32 mm di diametro e 33 mm di altezza), di forma rotonda, colore di fondo aranciato e sovraccolore blu scuro. Pruinosità elevata. La polpa è rossa, di sapore mediocre (R.S.R. 11,9 °Brix ed acidità titolabile 214,14 meq/l), medio succosa, di consistenza media, con elevata aderenza al nocciolo. Il nocciolo è di dimensione piccola e di forma globosa. Idonea al consumo fresco.

I susini più diffusi sul territorio piemontese, tra quelli reperiti, risultano i Ramasin o Ramassin. Si trovano nelle province di Cuneo, Asti, Torino, sporadicamente in quelle di Vercelli e Novara ed anche in Liguria. Questa diffusione lungo le vallate alpine e collinari è da attribuirsi alle invasioni dei Saraceni avvenute tra l’800 e il 1100. Infatti, queste piante, appartenenti al gruppo dei susini Siriaci (Prunus insititia L.), vennero introdotte dagli arabi che occuparono vaste zone dell’entroterra ligure e piemontese. Le caratteristiche che hanno permesso ai Ramasin di persistere in frutteti di piccole e medie dimensioni ed in quelli familiari sono: - rusticità, infatti richiedono minimi interventi di potatura e di difesa fitosanitaria; - buona capacità ad adattarsi a diversi tipi di terreno (ottimali risultano essere i terreni di medio impasto, fertili ed irrigui con un pH da 6,5 a 7,5); - resistenza al gelo (fino a 25°C sotto zero) che ne consente la coltivazione fino a 1200 m di altitudine; - produzione abbondante, anche se alternante. - buon sapore; - attitudine sia al consumo fresco che alla trasformazione (sciroppati, confetture, gelatine ed essiccate).

Il vigore è elevato anche se l’accrescimento è lento, se non vengono eliminati annualmente i numerosi polloni che si originano dal ceppo, la pianta assume aspetto cespuglioso. La produttività è elevata ma può risultare parzialmente alterna se non viene effettuata una modesta potatura annuale. La fioritura è medio-tardiva e pertanto il fiore può sfuggire ai danni dalle brinate tardive primaverili. Il frutto, di forma ovale o rotonda a seconda delle varietà, è piccolo, con la buccia di colore da giallo a violetto scuro e ricca di pruina biancastra. Il frutto, quando ha raggiunto la fase completa della maturazione fisiologica, cade naturalmente, per questo i coltivatori di Ramasin, per evitare il contatto diretto dei frutti con il terreno e facilitare l’operazione della raccolta distendono sotto le piante delle reti. Questa caratteristica consente di raccogliere dei frutti ad un avanzato stadio di maturazione.

Ramasin del Roero a frutto rosso o tardivo. Reperito a Cuneo. Susino siriaco (Prunus insititia L.). La pianta è caratterizzata da vigoria media con portamento assurgente; produttività media. L’epoca di fioritura è media, mentre l’epoca di raccolta inizia durante la prima decade del mese di agosto (media) e presenta una scalarità di 10-12 giorni. Il peduncolo è corto e si stacca naturalmente dal ramo quando il frutto è maturo, per tanto i frutti si raccolgono a terra. I frutti sono piccoli (23 g di peso medio, 30 mm di diametro 43 mm di altezza), di forma oblunga, colore di fondo verde e sovraccolore viola scuro. Pruinosità media. La polpa è di colore giallo-verde, di buon sapore, aromatica (R.S.R. 14,7 °Brix ed acidità titolabile 153,67 meq/l), medio succosa, mediamente tenera, spicca o semispicca. Il nocciolo è di dimensione media e di forma appiattita. Idoneo sia al consumo fresco che alle trasformazioni (sciroppati, confetture, gelatine ed essiccati).

Ramasin di Pagno. Reperito a Pagno (CN). Nella zona è presente un florido mercato dei Ramasin e sono molti i produttori locali. Susino siriaco (Prunus insititia L.) La pianta è caratterizzata da vigoria elevata con portamento assurgente; produttività alta. L’epoca di fioritura è media. La maturazione avviene scalarmente e si verifica, a seconda della zona di coltivazione e dell’esposizione della pianta, durante la prima e la seconda metà del mese di luglio. Il frutto viene raccolto quando cade naturalmente sul terreno. Il peduncolo del frutto, che si presenta breve e leggermente tozzo, si stacca dal ramo quando il frutto ha raggiunto la completa maturazione fisiologica. I frutti sono piccoli (8 g di peso, 21 mm di diametro 29 mm di altezza), di forma ellittica, colore di fondo verde e sovraccolore rosso-viola (sfumature chiare alla insolazione). Pruinosità media. La polpa è di colore arancio-giallo, mediamente zuccherina e di ottimo sapore, aromatica (R.S.R. 14,7 °Brix ed acidità titolabile 125,00 meq/l), mediamente succosa, tenera, aderente al nocciolo. Il nocciolo è di dimensione piccola e di forma globosa. I frutti sono molto profumati. Idoneo sia al consumo fresco che per le trasformazioni (sciroppati, confetture, gelatine ed essiccati).

Ramasin di Saluzzo. Reperito a Pinerolo, e a Cavour (TO). Molto diffuso sia in provincia di Torino che nel Cuneese. Susino siriaco (Prunus insititia L.) La pianta è caratterizzata da vigoria elevata con portamento assurgente; produttività media. L’epoca di fioritura è media. La maturazione avviene scalarmente e si verifica, a seconda della zona di coltivazione e dell’esposizione della pianta, durante la prima e la seconda metà del mese di luglio. Il frutto cade quando raggiunge la completa maturazione fisiologica. I frutti sono piccoli (10 g di peso medio, 23 mm di diametro 30 mm di altezza), di forma ovata, colore di fondo verde chiaro e sovraccolore viola. Pruinosità media. La polpa è di colore giallo-verde, di buon sapore, aromatica (R.S.R. 15,3 °Brix ed acidità titolabile 196,31 meq/l), mediamente succosa, consistenza media, spicca. Il nocciolo è di dimensione medie e di forma appiattita. Per molti aspetti è simile al Ramasin di Pagno ma è meno profumato. Idoneo sia al consumo fresco che per le trasformazioni (sciroppati, confetture, gelatine ed essiccati).

Ramasin giallo. Reperito a Cuneo. Susino siriaco (Prunus insititia L.). La pianta è caratterizzata da vigoria elevata con portamento assurgente; produttività media. L’epoca fioritura è media, mentre
quella di raccolta è intorno alla II metà di luglio (media). La maturazione e la raccolta dei frutti sono scalari (12-15 giorni) ed iniziano, normalmente, 7-8 giorni dopo il Ramasin di Pagno. I frutti sono piccoli (10 g di peso medio, 20 mm di diametro e 27 mm di altezza), di forma rotonda-ovata, colore di fondo giallo chiaro e sovraccolore assente, ma può essere leggermente sfumato di rosa in relazione all’esposizione. Pruinosità elevata. La polpa è gialla leggermente ambrata, di sapore buono, aromatica (R.S.R. 13,6 °Brix ed acidità titolabile 98,00 meq/l), medio succosa, di consistenza media, spicca. Il nocciolo è di dimensioni medie e di forma appiattita. Idoneo sia al consumo fresco che per le trasformazioni (sciroppati, confetture, gelatine ed essiccati).

Regina Claudia (Rane Clode o Reine Claude). Reperita a Cavour e a Prarostino (TO). Susino europeo (Prunus domestica L.). La pianta è caratterizzata da vigoria media con portamento assurgente; produttività media. L’epoca fioritura è media, mentre quella di raccolta è a fine luglio (media). I frutti sono grandi (65 g di peso medio, 47 mm di diametro e 50 mm di altezza), di forma rotonda, colore di fondo verde chiaro e sovraccolore assente. Pruinosità media. La polpa è giallo-verde, di sapore buono, aromatico (R.S.R. 13,7 °Brix ed acidità titolabile 65,97 meq/l), medio succosa, di consistenza media, semi-spicca. Il nocciolo è di dimensioni medie e di forma sub-globosa. Idonea al consumo fresco.

Regina Claudia gialla (d’Ouillins). Reperita a Cuneo. Susino europeo (Prunus domestica L.). La pianta è caratterizzata da vigoria elevata con portamento assurgente; produttività medio-scarsa. L’epoca fioritura è media, mentre quella di raccolta è intorno alla metà di agosto (media). I frutti sono medio grandi (72 g di peso, 47 mm di diametro e 51 mm di altezza), di forma rotonda, colore di fondo verde chiaro e sovraccolore assente. Pruinosità media. La polpa è giallo verde, di sapore buono, zuccherina, aromatica, (R.S.R. 19,0 °Brix ed acidità titolabile 105,00 meq/l), medio succosa, di consistenza media, spicca. Il nocciolo è di dimensioni medie e di forma sub-globosa. Idonea al consumo fresco.

Regina Claudia Violetta. Reperita a Cuneo. Susino europeo (Prunus domestica L.). La pianta è caratterizzata da vigoria media con portamento espanso; produttività bassa. L’epoca fioritura è medio-tardiva, mentre quella di raccolta è intorno alla III decade di agosto (tardiva). I frutti sono di pezzatura media (48 g di peso medio, 61 mm di diametro e 44 mm di altezza), di forma ellittica, colore di fondo verde e sovraccolore viola. Pruinosità elevata. La polpa è gialla, di sapore buono, aromatica, zuccherina (R.S.R. 15,8 °Brix ed acidità titolabile 131,00 meq/l), poco succosa, di consistenza media, spicca. Il nocciolo è di dimensioni medie e di forma appiattita. Idonea al consumo fresco.

Scanarda (Scagnarda). Reperita ad Odalengo Piccolo (AL). Susino europeo (Prunus domestica L.). Antica varietà ancora abbastanza presente nell’area che va dall’Oltre Po Pavese fino al Biellese ed al Monferrato. La pianta è caratterizzata da vigoria scarsa con portamento assurgente; produttività
media. L’epoca fioritura è media, mentre quella di raccolta è intorno alla II decade di luglio (media). I frutti sono medio-piccoli (19 g di peso, 28 mm di diametro e 39 mm di altezza), di forma oblunga, colore di fondo verde chiaro e sovraccolore giallo. Pruinosità media. La polpa è gialla, di sapore sufficiente (R.S.R. 14,6 °Brix ed acidità titolabile 223,00 meq/l), poco succosa, di consistenza media, spicca. Il nocciolo è di dimensioni medie e di forma appiattita. Idonea al consumo fresco.

Sconosciuta 1. Reperita ad Odalengo Piccolo (AL). Susino europeo (Prunus domestica L.). La pianta è caratterizzata da vigoria scarsa con portamento assurgente; produttività media. L’epoca fioritura è media, mentre quella di raccolta è intorno alla II decade di luglio (media). I frutti sono piccoli (12 g di peso medio, 22 mm di diametro e 31 mm di altezza), di forma ovata, colore di fondo verde chiaro e sovraccolore viola. Pruinosità media. La polpa è giallo-verde, di sapore buono, dolce (R.S.R. 15,7 °Brix ed acidità titolabile 245,85 meq/l), mediamente succosa, di consistenza media, spicca. Il nocciolo è di dimensioni medie e di forma appiattita. Idonea al consumo fresco.

Sconosciuta 2. Reperita a Cavour (TO). Susino europeo (Prunus domestica L.). La pianta è caratterizzata da vigoria scarsa con portamento assurgente; produttività media. L’epoca fioritura è media, mentre quella di raccolta alla metà di luglio (media). I frutti sono piccoli (26 g di peso medio, 34 mm di diametro e 39 mm di altezza), di forma ovata, colore di fondo giallo chiaro e sovraccolore rosso-viola. Pruinosità media. La polpa è arancio chiaro, di sapore sufficiente (R.S.R. 14,0 °Brix ed acidità titolabile 224,50 meq/l), mediamente succosa, di consistenza media, semi spicca. Il nocciolo è di dimensioni medie e di forma sub globosa. Idonea al consumo fresco.

Settembrina. Reperita ad Odalengo Piccolo (TO). Susino europeo (Prunus domestica L.). La pianta è caratterizzata da vigoria media con portamento assurgente; produttività media. L’epoca fioritura è media, mentre quella di raccolta è intorno alla metà di settembre (tardiva). I frutti sono piccoli (19 g di peso medio, 28 mm di diametro e 32 mm di altezza), di forma ovata, colore di fondo verde e sovraccolore viola. Pruinosità elevata. La polpa è arancio chiaro, di sapore buono, dolce (R.S.R. 19,1 °Brix ed acidità titolabile 67,00 meq/l), mediamente succosa, di consistenza media, spicca. Il nocciolo è di dimensioni medie e di forma globosa. Idonea al consumo fresco.






Cotogno Il cotogno (Cydonia oblonga Mill. = C. vulgaris Pers. = Pyrus cydonia L.), famiglia delle Rosaceae, è un’antica specie da frutto, il cui centro di origine è ritenuto essere una larga area dell’Asia Minore e del Caucaso. Il cotogno era conosciuto e coltivato sia dai Greci (Cydonia è il nome antico della città di Chania in Creta) che dai Romani, ed è stato poi diffuso nei diversi Paesi europei attraverso i normali scambi commerciali e culturali tra i popoli. Le varietà tradizionali usate in passato per la produzione di confetture, sono relegate a pochi esemplari o sono scomparse del tutto. La produzione italiana oggi è di circa 16 volte inferiore a quella del 1950. Tale contrazione, anche se meno accentuata, si è verificata anche in altri Paesi del Bacino del Mediterraneo ove questa coltivazione era molto diffusa in passato (Bellini, 2002).

Per quanto attiene il cotogno sono state rilevate poche accessioni riconducibili a quelle conosciute e descritte in bibliografia. La produzione di questa specie frutticola appare integralmente legata a poche piante in coltivazioni familiari o comunque marginali rispetto l’indirizzo produttivo dell’azienda agricola. Fra le diverse accessioni reperite prevale nettamente la forma piriforme e le dimensioni dei frutti sono medie o grandi. La raccolta è stata effettuata in due momenti differenti in relazione alla precocità di maturazione. La consistenza della polpa risulta sempre molto elevata anche in corrispondenza di valori rilevati con l’amido test relativamente alti (indice di stadio di maturazione più avanzato).

Tab. 4 Caratteristiche morfologiche delle piante di cotogno reperite ed epoche di fioritura (dati medi 2002-2003)

Vigoria Colore dei rami Epoca di fioritura
Produttività
Cotogne del Portogallo
Media Grigio Intermedia Elevata
Cotogne di Costantinopoli
Media Bruno Intermedia Media
Cotogne di Smyrne
Media-scarsa Bruno scuro Intermedia Media
Ekmek Elevata Bruno verdastro Medioprecoce
Media
Mollesca Media Bruno Media Elevata

Tab. 5 - Parametri dimensionali e chimico-analitici dei frutti di cotogno reperiti (dati medi 20022003)


Data di raccolta
Peso (g)
Diametro (mm)
Altezza (mm)
R.S.R. (°Brix)
Lugol
Acidità titolabile (meq/l)
Cotogna del Portogallo
15/10 169 68 62 13,2 7 170,50
Cotogna di Costantinopoli
06/10 163 69 61 13,5 7 88,25
Cotogna di Smyrne 10/10 264 81 80 13,6 9 171,70 Ekmek 16/10 254 79 81 13,9 9 199,28 Mollesca 27/10 155 63 58 13,2 6 172,00

Descrizione delle accessioni individuate

Cotogna del Portogallo.Reperita presso frazioni di Pinerolo e Pinasca (TO). La pianta è caratterizzata da vigoria media, i rami sono di colore grigio; la produttività è elevata. L’epoca fioritura è intermedia, mentre quella di raccolta è intorno alla metà di ottobre. I frutti sono medio-piccoli (169 g di peso medio, 68 mm di diametro e 62 mm di altezza), di forma maliforme, la forma dell’apice è rilevata mentre la forma della base è rastremata. Il colore dell’epicarpo è giallo verde. La posizione del diametro massimo è centrale e la cavità peduncolare poco profonda. La polpa è gialla,. Le analisi effettuate alla raccolta hanno evidenziato: Lugol 7; R.S.R. 13,2 °Brix; acidità titolabile 170,50 meq/l.

Cotogna di Costantinopoli. Reperita presso Pinerolo (TO). La pianta è caratterizzata da vigoria media, i rami sono di colore bruno; la produttività è media. L’epoca fioritura è intermedia, mentre quella di raccolta si colloca nella prima decade di 6 ottobre. I frutti sono di media pezzatura (163 g di peso medio, 69 mm di diametro e 61 mm di altezza), di forma globosa, la forma dell’apice è arrotondata csì come la forma della base. L’epicarpo è giallo verde. La posizione del diametro massimo è centrale e la cavità peduncolare poco profonda. La polpa è gialla. Le analisi effettuate alla raccolta hanno evidenziato: Lugol 7; R.S.R. 13,5 °Brix% acidità titolabile 88,25 meq/l.

Cotogna di Smyrne. Reperita presso Pinerolo e Cavour (TO). La pianta è caratterizzata da vigoria medio-scarsa, i rami sono di color bruno scuro; La produttività è media. L’epoca fioritura è intermedia, mentre quella di raccolta è intorno alla II decade di ottobre. I frutti sono medio-grandi (264 g di peso medio, 81 mm di diametro e 80 mm di altezza), di forma piriforme, la forma dell’apice è rilevata mentre la forma della base è rastremata. Il colore dell’epicarpo è giallo verde. La posizione del diametro massimo è centrale e la cavità peduncolare è assente. La polpa è gialla,. Le analisi effettuate alla raccolta hanno evidenziato: Lugol 9; R.S.R. 13,6 °Brix; acidità titolabile 171,70 meq/l.

Ekmek. Reperita presso Cavour (TO) e Cuneo. La pianta è caratterizzata da vigoria elevata, i rami sono di colore bruno verdastro; la produttività è media. L’epoca fioritura è medio-precoce, mentre quella di raccolta è intorno alla metà di ottobre. I frutti sono grandi (254 g di peso medio, 79 mm di diametro e 81 mm di altezza), di forma piriforme, la forma dell’apice è rilevata mentre la forma della base è rastremata. Il colore dell’epicarpo è giallo verde. La posizione del diametro massimo è centrale e la cavità peduncolare media. La polpa è gialla,. Le analisi effettuate alla raccolta hanno evidenziato: Lugol 9; R.S.R. 13,9 °Brix%; acidità titolabile 199,28 meq/l.

Mollesca.Reperita presso Dubbione – frazione di Pinasca (TO). La pianta è caratterizzata da vigoria media, i rami sono di colore bruno; la produttività è elevata. L’epoca fioritura è media, mentre quella di raccolta è intorno alla III decade di ottobre. I frutti sono di pezzatura media (155 g di peso, 63 mm di diametro e 58 mm di altezza), di forma globosa, la forma dell’apice e della base è arrotondata. La posizione del diametro massimo è centrale e la cavità peduncolare è profonda. La polpa è gialla,. Le analisi effettuate alla raccolta hanno evidenziato: Lugol 6; R.S.R. 13,2 °Brix acidità titolabile 172,00 meq/l.


Nespolo europeo La coltivazione dei nespolo risale a tempi antichissimi, Aristomene (VII sec. a. C.) lo cita nei suoi scritti, come pure Ippocrate e Plinio. L’area d’origine del Nespolo comune (Mespilus germanica L.) è localizzata nella zona a sud-est della penisola dei Balcani, in Crimea, nel nord dell’Iran e Turkmenistan. Il nome specifico “germanica”, adottato, da Linneo si riferisce alla erronea convinzione che la specie fosse di origine tedesca data la presenza di selvatici di nespolo in Germania. Probabilmente è grazie al facile adattamento della specie sia ai climi temperati che a quelli piuttosto freddi e non umidi, che i romani la diffusero in tutte le terre conquistate e per tanto il nespolo è stato naturalizzato nel Centro e Sud Europa, nel Sud dell’Inghilterra e nelle Isole della Manica e successivamente (nel XVI e XVII secolo d. C.) introdotto in Nord America e Sud Africa. Sul territorio nazionale la produzione non viene rilevata statisticamente data l’esiguità. In Piemonte, il nespolo comune è noto con il nome dialettale di “puciu” e solo raramente è coltivato a fini commerciali.

Relativamente alle accessioni individuate sul territorio piemontese, le tabelle 6, 7 e 8 riportano rispettivamente i principali parametri morfologici, chimico-analitici alla raccolta e dopo tre mesi di conservazione. Tab. 6– Parametri morfologici dei frutti di nespolo reperiti (dati medi 2002-2003)


Data raccolta
Forma
Calibri (mm)
Rapporto h/diametro
Ampiezza disco (mm) Orizzontale Verticale
Big Puciu (*)
Metà ottobre appiattita 57 40 0,7 32
Nespolo Comune
Metà ottobre appiattita 42 32 0,76 32
Nespolo d'Olanda
Metà ottobre
appiattita 42 36 0,86 23
Precoce
Metà ottobre globosa 34 32 0,94 34
Sconosciuto
Metà ottobre globosa 39 35 0,91 17
Nota:
(*) probabile sinonimia: Gigante, Nespolo a frutto grosso





Tab. 7- Parametri chimico-analitici dei frutti di nespolo reperiti, rilevati alla raccolta (dati medi 2002-2003)


Peso (g)
Succo del campione
R.S.R. (°Brix)
pH
Acidità titolabile (meq/l)
Big Puciu 67 21,1 3,57 150,82
Nespolo Comune 30 19,5 3,79 111,73
Nespolo d'Olanda 31 19,6 3,57 196,70
Precoce 26 19,8 3,48 190,42
Sconosciuto 42 19,5 3,81 128.61

La perdita di peso varia tra il 20 ed il 30%, mentre il contenuto in zuccheri aumenta in tutte le accessioni ma in misura più rilevante nel Nespolo d’Olanda.

Tab. 20- Prametri chimico-analitici dei frutti di nespolo reperiti, rilevati 3 mesi dopo la raccolta (dati medi 2002-2003)


Peso al consumo (g)
% perdita di peso
R.S.R.al consumo (°Brix)
% di incremento di R.S.R.
Big Puciu 52 (-13) 22 21,9 (+0,8) 4
Nespolo Comune 20 (-10) 33 19,9 (+0,6) 2
Nespolo d'Olanda 25 (-6) 20 23,4 (+3,8) 19
Precoce 19 (-7) 26 23,2 (+3,4) 17

Descrizione delle accessioni individuate Big puciu o Big nespolo. Reperito a Spinetta (CN). I frutti sono particolarmente grossi (67 g di pesomedio, 57 mm di diametro e 40 mm di altezza), di forma appiattita, con ampio disco (32 mm). La polpa è chiara alla raccolta e di colore marrone quando diventa edule. Di sapore discreto anche se decisamente inferiore rispetto a quello delle cultivar a frutto medio-piccolo. Parametri analitici: alla raccolta: R.S.R. 21,1 °Brix, pH 3,57,acidità titolabile 150,82 meq/l.

Nespolo comune. Reperito a Pinerolo (TO). Caratterizzato da portamento irregolare, tortuoso divergente, con vigore abbastanza elevato, molto produttivo. Rami corti, sottili di colore bruno
scuro, con lenticelle rare, brune appena visibili. Cuscinetti sporgenti e meritalli corti. Fiori grandi isolati, bianchi, con epoca di fioritura tardiva. Il frutto si raccoglie ad ottobre. Molto rustico. I frutti sono di pezzatura media (30 g di peso medio, 42 mm di diametro e 32 mm di altezza), di forma appiattita, con ampio disco (32 mm). La polpa è chiara alla raccolta e di colore marrone quando diventa edule. Il sapore è gradevole.

Nespolo Olandese o d’Olanda. Reperito a Cavour (TO). Pianta di scarso vigore. I frutti sono grossi (31 g di peso medio, 42 mm di diametro e 36 mm di altezza), di forma appiattita, con disco mediamente ampio (23 mm). La polpa è chiara alla raccolta e di colore marrone quando diventa edule. Sapore gradevole.

Nespolo precoce. Reperito a Spinetta (CN). Pianta abbastanza fertile, a maturazione precoce. I frutti sono piccoli (26 g di peso, 34 mm di diametro e 32 mm di altezza), di forma globosa, con ampio disco (34 mm). La polpa è chiara alla raccolta e di colore marrone quando diventa edule.

Sconosciuto. Reperito ad Odalengo Piccolo (AL). I frutti sono particolarmente grossi (42 g di peso medio, 39 mm di diametro e 35 mm di altezza), di forma globosa, con ampio disco (17 mm). La polpa è chiara alla raccolta e di colore marrone quando diventa edule, il sapore è discreto. Dalla bibliografia reperita potrebbe essere: Nespolo a frutto grosso ma in tal caso sarebbe un nespolo Mespilus germanica macrocarpa (Duham.) K. Koch.

Conclusioni Due anni di studio hanno consentito di individuare sul territorio numerose accessioni, in particolare per il susino. Tra le accessioni individuate sicuramente il Ramasin di Saluzzo costituisce quella più importante per la diffusione nella Regione, pur trattandosi di una popolazione di individui con caratteristiche spesso eterogenee. Le entità reperite sono caratterizzate da valori di zuccheri ed acidità elevati, ed il sapore è decisamente apprezzabile, ragione per cui sono state propagate anche se relegate in giardini o ai bordi di frutteti di tipo professionale. Per il cotogno ed il nespolo europeo si sono approfondite le conoscenze nel secondo anno di studio. E’ difficile parlare di varietà locali in senso stretto in quanto pur trattandosi di antiche accessioni, sono presenti in diverse regioni italiane. Non esistono invece varietà di recente costituzione in quanto il panorama varietale, visto il calo di interesse generale per queste specie, è rimasto pressoché inalterato negli anni.

Ringraziamenti Si ringraziano per la disponibilità ed il prezioso aiuto: Massimo Avalle, Guido e Raffaele Bassi, Paolo Bocco, Guido Buffa, Claudio Caramellino, Donodà – Moratti, Silvano Fenoglio, Gigliola Foschiano, Famiglia Galetto, Marco Maffeo, Ida Miegge, Riccardo Soleri, Guido Turaglio, personale del C.r.eS.o.
Bibliografia Baldini E., 1958. Contributo allo studio delle cultivar di susino. Indagine pomologica comparativa sulle cultivar introdotte a Firenze presso il Centro Miglioramento Piante da Frutto e da Orto del C.N.R. Estratto dalla: "Rivista dell'Ortoflorofrutticoltura italiana" - Anno 83 - Vol. XLII, n. 5-10,1958 – Vallecchi Editore Officine Grafiche Firenze

Bellini E., Liverani A., Nicotra A, Sansavini S., 1982. Osservazioni su cultivar di recente introduzione e revisione delle liste varietali del susino In: "Frutticoltura" Anno XLIV - n. 12 - dicembre 1982

Bellini Elvio, 1991. Susino -Frutticoltura speciale

Bellini E., Nencetti V., Nin S., 2000. Il germoplasma toscano delle specie legnose da frutto: il susino. In: Il germoplasma della Toscana: tutela e valorizzazione Atti del Convegno Firenze, 19 novembre 1999

Bellini E.,2002. Cotogno da frutto; Nespolo comune. In: I fruttiferi minori in Europa

Cobianchi D.,1992. Il germoplasma del susino in Italia: reperimento, descrizione e conservazione. In: AA.VV. Atti del congresso su "Germoplasma frutticolo salvaguardia e valorizzazione delle risorse genetiche" alghero, 21-25 settembre 1992 - Carlo Delfino Editore

Costa G., Grandi M.,1982. Contributo alla conoscenza delle esigenze di impollinazione di nuove cultivar di susino. In: Rivista di Frutticoltura, Anno XLIV - n. 12 dicembre 1982

Donno G., 1935 .Studio biometrico sul frutto di susino "della vendemmia" (Correlazioni ed osservazioni sul metodo). Estratto dagli Annali del R. Istituto Superiore Agrario di Portici Serie III - Vol. VII - 1935

Hehn V., 1935. Il pruno e il susino - Etimologia e storia In: "L'Ortofrutticoltura italiana" rivista mensile di economia e tecnica ortofrutticola - Anno IV- n. 2 Febbraio 1935 - XIII

Lunati U., Magnani G. P., Zuppiroli G.,1992 -Schede pomologiche - Atlante delle principali cultivar di fruttiferi che hanno caratterizzato l'agricoltura emiliano-romagnola dall'inizio degli anni '80. Regione Emilia-Romagna Assessorato Agricoltura e Alimentazione

Marchetti M., Tagliavini M., Ciarlini Mario, 1990. Osservazioni sul comportamento vegetoproduttivo di alcune cultivar di susino da industria. In: Rivista di Frutticoltura n. 6, 1990


Morettini A., 1960. Orientamenti per la scelta delle cultivar di susino. Estratto da: "La coltura del susino" - Numero speciale della Rivista delll'Ortoflorofrutticoltura Italiana, Anno 85°, Volume XLIV, 1960

Responsabile della ricerca Responsabile della ricerca Scuola Malva Arnaldi Dipartimento di Colture Arboree Dott. Giulio Re Dott. Giovanna Giacalone